Edilizia: la semplificazione degli obblighi amministrativi

La cosiddetta riforma Madia della pubblica amministrazione (legge n. 124 del 2015) riguarda anche il settore edilizio. La riforma, infatti, aveva delegato il Governo ad adottare, fra gli altri, anche uno o più provvedimenti per la precisa individuazione degli interventi che richiedono la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) ovvero di quelli per i quali è necessaria l’autorizzazione espressa o, ancora, di quelli per i quali è sufficiente una comunicazione preventiva.
Così l’Esecutivo ha presentato il 28 luglio scorso uno schema di decreto legislativo recante queste indicazioni e per l’entrata in vigore – ricevuto già il via libera anche del Consiglio di Stato – è questione, a questo punto, di poco tempo. E siccome il testo è ormai noto – benché non sia ancora definitivo (deve tornare, dopo il passaggio alle commissioni parlamentari competenti, al Consiglio dei ministri per l’approvazione finale) – si analizzano qui gli aspetti principali.

Il decreto si compone di sei articoli e una tabella.
Con particolare riferimento all’edilizia, si demanda ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti l’adozione di un glossario unico in materia. Fino all’adozione del testo, le pubbliche amministrazioni dovranno pubblicare sul proprio sito web un glossario che consenta l’immediata individuazione della tipologia dell’intervento e del conseguente regime giuridico, indicando i documenti necessari.
Ma l’aspetto più importante è che le attività di edilizia privata vengono ricondotte a tre soli ambiti di comunicazione amministrativa: il permesso di costruire, la Scia e la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata). Poi ci sono i lavori di edilizia libera, che non prevedono alcuna istanza e comunicazione e che vengono incrementati con alcuni interventi per i quali è attualmente prevista una forma di comunicazione. La Dia (Denuncia di inizio attività) e la Cil (Comunicazione di inizio lavori) escono, quindi, di scena.

Fonte: Leggi illustrate

 

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